Circolare n. 11/2020 – POS obbligatorio: dal 1° luglio 2020 non cambia niente
Circolare n. 11/2020 – POS obbligatorio: dal 1° luglio 2020 non cambia niente
Dal 1° luglio 2020 per gli esercenti che ancora non si sono dotati di POS, in realtà, non cambia niente: le sanzioni previste in un primo momento dal decreto Fiscale sono state cancellate, lasciando a metà il piano anti-evasione fiscale.
È vero che dal 1° luglio scatta il nuovo limite per i pagamenti in contanti, stabilito dal decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio. Lo stesso decreto, il n. 124/2019, prevedeva anche le sanzioni per i commercianti senza POS.
In fase di conversione in legge, però, l’articolo del decreto Fiscale che prevedeva le doppie sanzioni per gli esercenti sprovvisti di POS è stato cancellato, lasciando che l’obbligo di dotarsi di un terminale di pagamento rimanda solo teorico (com’è stato fino a oggi).
POS obbligatorio: dal 1° luglio 2020 non cambia niente
Nell’ottica anti-evasione e di inventivo ai pagamenti con mezzi tracciabili il decreto Fiscale ha introdotto anche il bonus POS, valido per recuperare il 30% delle commissioni applicate da banche o da altri operatori finanziari.
Il decreto n. 124/2019, collegato alla Legge di Bilancio, aveva stabilito una serie di sanzioni per i commercianti non dotati di POS. L’obiettivo, chiaramente, era quello di incentivare l’uso dei mezzi tracciabili e allo stesso tempo scoraggiare i pagamenti in contanti.
Con l’abolizione dell’articolo 23 Decreto 124/2019, però, queste sanzioni non esistono più. Commercianti, artigiani e professionisti che ancora non si sono dotati di POS e di conseguenza negano ai proprio clienti la possibilità di pagare tramite carta o bancomat non incorrono in nessuna sanzione, nemmeno dal 1° luglio 2020.
Dal 1° luglio, quindi, non cambia nulla: gli esercenti che non hanno il POS non incorrono in alcuna sanzione, nonostante il PSO sia obbligatorio dal 2014, grazie al decreto legge numero 179/2012 del Governo Monti, e non ci sono incentivi per chi paga con bancomat (se non quello di perdere detrazioni nella dichiarazione dei redditi del prossimo anno).
L’assenza di sanzioni ha fatto in modo l”obbligo non sia mai stato recepito come reale da moltissimi esercenti, che preferiscono evitare il POS e tutto ciò che ne consegue. da i costi di commissione e di installazione alla tracciabilità delle operazioni eseguite.
BONUS POS 2020
A partire dalle operazioni effettuate dal 1° luglio 2020 verso i consumatori finali, i titolari di partita IVA con ricavi o compensi fino a 400.000 euro hanno diritto al rimborso del 30% delle commissioni addebitate per i pagamenti con POS.
Si tratta di una delle novità previste dal decreto Fiscale, al fine di stimolare i pagamenti con carte di credito e bancomat e limitare l’uso del denaro contante, legandosi al nuovo limite introdotto sempre a partire dal mese di luglio.
A spiegare come funziona il bonus POS del 30% è l’Agenzia delle Entrate, che con il provvedimento del 29 Aprile 2020 ha fornito le istruzioni per accedere al credito d’imposta.
Saranno le banche ed i prestatori di servizio a comunicare il totale delle transazioni eseguite e delle commissioni addebitate al titolare di partita IVA.
il bonus POS è il nuovo credito d’imposta riconosciuto per i pagamenti effettuati mediante carte di credito, carte di debito, prepagate o altri strumenti tracciabili, a partire dal 1° luglio 2020.
Non solo i pagamenti effettuati mediante bancomat o carte di credito, ma anche quelli che transitano tramite piattaforme che garantiscono la tracciabilità degli stessi (si pensi, a titolo esemplificativo, a Paypal).
il rimborso riconosciuto ammonta al 30% del totale delle commissioni corrisposte dai titolati di partita IVA con ricavi o compensi fino a 400.000 euro. Sono quindi le piccole imprese ed i professionisti a poter fruire del bonus sulle commissioni per i pagamenti con POS.
Il credito d’imposta verrà calcolato sulle transazioni effettuate nei confronti dei consumatori finali. Saranno banche, istituiti di credito ed altri prestatori di servizio a comunicare i dati necessari all’Agenzia delle Entrate.
La prima comunicazione dovrà essere trasmessa il 20 agosto 2020. Il titolare di partita IVA potrà utilizzare il credito d’imposta riconosciuto in compensazione, dal mese successivo a quello di sostenimento della spesa e dovrà essere riportato in dichiarazione dei redditi.
Ancora non è stato pubblicato il codice tributo da indicare nel modello F24 per l’utilizzo del credito d’imposta POS del 30%.
Dall’Agenzia delle Entrate si attendono inoltre indicazioni specifiche sulla modalità di comunicazione al titolare di partita IVA della somma riconosciuta.
In attesa di ulteriori dettagli, potete consultare il sito del MEF per chiarire come funzione e a chi spetta il bonus POS 2020.